Devoto per opportunismo. Affabile per presunzione. Romantico per convenienza. Un padrone perfido, cinico e libertino, che prova diletto nel conquistare le donne e consumare i piaceri carnali per poi abbandonarle con disprezzo, secondo la descrizione che ne fa il servo reverente Sganarello. Questo è il Don Giovanni messo in scena da Alessandro Preziosi nel duplice ruolo di protagonista e regista. L’opera di Moliere è ridotta da Tommaso Mattei in una successione di quadri incentrati su personaggi, eventi, accadimenti che vanno a comporre il quadro di un personaggio scevro di ogni romanticheria e denso di pragmatico egocentrismo.
L’omicidio del Commendatore; l’incontro con la donna sedotta, rapita dalla clausura del convento ed infine abbandonata; la seduzione della contadinella; la sfuriata contro il padre; il raggiro nei confronti dei creditori; la morte causata dalla Statua del Commendatore di cui in apertura. Tutti tasselli di un puzzle che rendono Don Giovanni icona esemplare di una società in declino, corrotta e corruttrice, ipocrita nei comportamenti e falsa nella ricerca della felicità.
In qualità di regista Preziosi sceglie una messa in scena essenziale, costruita con pochi oggetti scenici, mentre il fondo è movimentato da videoproiezioni dove più che costruire la scena, concorrono ad edificare il mood del racconto. Scelta originale che spiazza e contribuisce alla costruzione visiva di uno spettacolo inusuale. Ciò che colpisce negativamente invece, è lo stile recitativo volutamente sopra le righe ma alla lunga monocorde con parole strillate, sbraitate, strepitate che tediano. Al contrario di quando invece vengono bisbigliate, sussurrate, mormorate – vedi la scena della doppia seduzione delle due contadinelle – diventando miele caldo per le orecchie.
Spettacolo tanto spavaldo, spudorato, impudente quanto ambizioso, pretenzioso, vanitoso.
Titolo | Don Giovanni |
Autore | Moliere |
Adattamento | Tommaso Mattei |
Regia | Alessandro Preziosi |
Musiche | Andrea Farri |
Scene | Fabien Iliou |
Costumi | Marta Crisolini Malatesta |
Luci | Valerio Tiberi |
Interpreti | Alessandro Preziosi, Nando Paone, Lucrezia Guidone, Maria Celeste Sellitto, Roberto Manzi, Daniele Paoloni, Daniela Vitale, Matteo Guma |
Durata | 130' |
Produzione | Khora.teatro, TSA Teatro Stabile d'Abruzzo |
Anno | 2016 |
Genere | Drammatico |
Applausi del pubblico | Fragorosi |
In scena | fino al 14 febbraio al Teatro Quirino, Roma |
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