Pino Strabioli e  Alice Spisa

Pino Strabioli

È il 1963, anno della visita lampo in Italia di John Fitzgerald Kennedy, del disastro del Vajont, ma è anche quello del matrimonio tra Sophia Loren e Carlo Ponti, del boom economico e delle prime riviste di gossip. C’è da cucire e ricamare un abito da sposa, è della figlia del generale, cliente abituale di Lucio. Ma il sarto in questione si occupa di divise militari, non sa proprio da dove cominciare. Assume suo malgrado Nunzia, giovane sartina di Pozzuoli, impacciata, che ha vissuto solo un amore mai dimenticato. “L’abito della sposa”, diretto da Maurizio Panici è il racconto semplice e intimo di Lucio e Nunzia.

Rivelata attraverso la storia d’Italia dei primi anni Sessanta, la vicenda vede un sarto di provincia dai modi un po’ duri, alle prese con una ragazza taciturna che entra a far parte della sartoria di famiglia. Sulle note di una celebre canzone di Rita Pavone, due destini si confrontano. La piccola sartoria sembra essere un luogo sacro, dove le confessioni dei personaggi vengono a galla. E come l’abito col passare dei giorni si definisce di veli, ricami e balze anche il rapporto tra i due s’intensifica, tra confidenze e rivelazioni.

Un atto unico, gioiello del teatro contemporaneo, in cui il protagonista, Pino Strabioli dà il meglio di sé, sfoderando tutta la sua abilità: è bravo a interpretare questo uomo dall’accento meridionale, che della parola spesso logorroica, a volte esagerata, fa la sua forza. La vivacità che ne scaturisce è dettata dall’esuberanza di questo personaggio che inevitabilmente si contrappone a quello introspettivo della giovanissima Alice Spisa. L’anima sarcastica, vivace del sarto burbero è il vero centro della pièce.

La scenografia minimalista, due banchi da lavoro e qualche scaffale, pone al centro della scena proprio l’abito bianco della sposa: simbolo della società tradizionalista dell’epoca e movente della vicenda. È uno spettacolo lieve “L’abito della sposa”, delicato, che porta con sé la potenza della memoria del nostro Paese e la solitudine di due persone che si ritrovano attorno ad un abito a cucire una storia, la loro, desiderosa di sentimenti e forse di coraggio.

TitoloL’abito della sposa
AutoreMario Gelardi
RegiaMaurizio Panici
MusichePaolo Vivaldi
SceneAlessandro Chiti
CostumiAlessandro Chiti
LuciRoberto Rocca
InterpretiPino Strabioli, Alice Spisa
ProduzioneArTè Teatro Stabile d’Innovazione in collaborazione con Todi Festival
Anno2014
GenereCommedia
In scenaTeatro la Cometa di Roma dal 21 ottobre al 9 novembre