Nel film “In amore niente regole” George Clooney interpreta un giocatore di football, non più giovanissimo. Durante la pellicola non mancano battute sulla sua età e viene usato il termine “nonnetto”. Come mai?
E’ vero sulla mia età scherzo sempre, è un modo per allontanare l’inevitabile. Mi diverto a scrivere dialoghi su questi argomenti.
Viene sempre più spesso paragonato ad attori del passato, come Clark Gable e Cary Grant. Cosa ne pensa?
Mi scuso con i parenti come prima cosa, non credo lo apprezzerebbero! Lo prendo comunque come un grande complimento. Ammetto di essere un loro fan.
Dopo “Confessioni di una mente pericolosa” e “Good Night, and Good Luck”, cosa l’ha spinta a dirigere una commedia sofisticata?
Desideravo da tempo fare una commedia, divertirmi. Oltretutto in giro mi offrivano solo ruoli seri, quindi era proprio necessaria.
Progetti futuri come regista?
Inizierò a girare il prossimo anno. Il film ed è tratto da un’opera teatrale che verrà presentata a Broadway, incentrata su tutto quello che ruota dietro al mondo delle elezioni politiche (il testo è “Ferragaut North” tratto da un testo di Beau Willimon, Ndr).
Si pente di essersi ritirato dal Writers Guild of America (Wga), dopo che la corporazione degli scrittori ha respinto la sua richiesta di essere riconosciuto tra gli sceneggiatori del film “In amore niente regole”?
Si tratta di un’azione privata, di sicuro non sono dispiaciuto né pentito.
Da anni vive in Italia, sul lago di Como. Come va il suo rapporto con la lingua? La sta studiando?
Prendo lezioni di italiano tre volte la settimana, ma ancora non mi sento pronto. Comunque la scelta di venire a vivere sul lago di Como è la cosa migliore che ho fatto in vita mia.
Si prevede un matrimonio tra lei e la sua fidanzata Sarah Larson?
Nel finale del mio film, mi sposo. Ma non posso sempre trasformarmi nei finali dei miei lavori.
In questi giorni nel mondo si stanno boicottando le Olimpiadi cinesi. Cosa ne pensa?
Non credo che si debbano boicottare i giochi, ma chi porta avanti la protesta sui diritti umani violati credo faccia una cosa più che giusta, ma senza far o farsi male.
Trova ci siano delle similitudini tra il senatore dell’Illinois candidato alle presidenziali americane Barak Obama, e Walter Veltroni, leader del Pd?
Sono ottimo amico di entrambi. Credo siano due grandi oratori. Entrambi fanno convergere verso un centro comune la loro politica. Veltroni è uno che parla a tutti noi, che parla ai giovani, che parla di speranza e ambiente pulito. Una cosa rara per la politica italiana, su cui so davvero molto poco.
Infine, il suo impegno per il Darfur è noto. A che punto è il suo lavoro?
Ieri ho incontrato il primo ministro britannico Gordon Brown che mi ha detto che forse si riuscirà a mettere al tavolo dei negoziati anche quei leader ribelli finora considerati irriducibili”. Speriamo che tutti i governi facciano quello che promettono. Ho parlato di questa cosa anche con Veltroni con il quale ho in comune un forte interesse per l’Africa.
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