The Substance

La locandina

Hollywood e un Oscar non bastano ad Elisabeth Sparkle per rimanere sulla cresta del successo. Viene licenziata dalla trasmissione di aerobica che conduce per aver superato i 50 anni. Dopo un incidente automobilistico risponde all’annuncio di un misterioso siero sperimentale di ringiovanimento noto come “la Sostanza”: tramite un prodotto non meglio specificato nella sua origine, da una persona, il Matrix Elisabeth, esce e prende vita un alter ego più giovane, migliore e bello. Le due identità sono una ma vivono nel mondo reale in parallelo una settimana per ciascuna.

Tra continue iniezioni, corpi e epidermide al centro della scena, momenti splatter e una trasformazione fisica che conduce da “La morte ti fa bella” a “The Elephant Man”, con “The Substance” la regista Coralie Fargeat ci ricorda che siamo fatti di un solo corpo e che qualsiasi intervento su di esso genera responsabilità e conseguenza. La verità? È che questa continua ricerca della giovinezza conduce alla solitudine, come le svela uno sconosciuto che utilizza come Elisabeth la sostanza.

Un body horror che ha turbato il pubblico di Cannes 2024 e facendo vincere alla pellicola il Prix du scénario in cui quello che resta è una stella sulla Hall of Fame… Complimenti a Demi Moore che, nonostante sia una rappresentante della tendenza alla giovinezza stigmatizzata dal film, qui si mette alla berlina e al servizio della vicenda fino in fondo.