Babylon

La locandina

«È più grande di te». In tutto e per tutto la Hollywood degli anni del muto e durante gli esordi del sonoro era più grande di chiunque potesse anche solo sognare di entrarci. Una rivoluzione che segnerà l’ascesa di nuove stelle e la rovina di vecchie glorie. “Babylon” ci porta infatti nella Los Angeles degli anni 20 del Novecento seguendo la storia di Nellie LaRoy (una Margot Robbie in stato di grazia, in particolare nella prima parte del film), la cui ascesa e declino diventa il mezzo perfetto per il regista Damien Chazelle per raccontare dal micro al macro della fabbrica dei sogni.

Babylon Brand Pitt

La pellicola segue le vicende personali e professionali dei quattro protagonisti principali: Manny Torres (Diego Calva), un aspirante attore ispano-americano, che da assistente sul set proverà a diventare produttore; Jack Conrad (Brad Pitt), un famoso attore, tra i più pagati a Hollywood, noto per la sua vita privata sregolata, tra feste, divorzi e affari pochi chiari. Il sonoro lo farà scomparire, ma la festa che dà inizio al film vale tutta la pellicola. Oltre a Nellie, il quarto protagonista principale di questa storia è Sidney Palmer (Jovan Adepo) un giovane trombettista jazz che ha l’opportunità di iniziare una carriera nel cinema (una storia un po’ labile, messa insieme giusto perché la musica piace a Chazelle?).

Intorno a loro ruotano diversi personaggi come Elinor St. John (Jean Smart), giornalista specializzata in cronaca scandalistica senza peli sulla lingua, James McKay (Tobey Maguire) un gangster tossicodipendente in cerca di gloria, da Fay Zhu (Li Jun Li), attrice e cantante spesso protagonista delle sfavillanti serate hollywoodiane e Irving Thalberg (Max Minghella), uno dei più noti produttori cinematografici degli anni 20 e 30, unico personaggio del film realmente esistito. Si respira aria di Baz Luhrmann e molto disincanto in una pellicola che dovrebbe essere un atto d’amore ma che, come è giusto che sia, lascia anche un po’ l’amaro in bocca: attendiamo da Chazelle una pellicola meno disincantata.