La signora Harris va a Parigi

La locandina

“La Signora Harris va a Parigi“, il film diretto da Anthony Fabian è l’adattamento dell’omonimo romanzo di Paul Gallico. Siamo nella Londra degli anni ’50 e la gentile, disponibile e sognatrice signora Harris è una donna delle pulizie rimasta vedova. Il suo sogno è comprarsi un abito Dior. Dopo aver messo da parte un bel gruzzoletto e aver ascoltato il suo cuore, parte per Parigi alla volta della maison e della bellezza. Perché è ovvio: l’Haute Couture è una fabbrica di sogni.

Photo: Dávid Lukács / © 2021 Ada Films Ltd – Harris Squared Kf

Questo viaggio in meno di una settimana non cambia solo la sua visione del mondo, ma persino il futuro stesso della Maison Dior. Un film scoppiettante con una prima parte irresistibile tra dinamiche inglesi e lo svelamento del dietro le quinte del mondo di una casa di moda francese. Scopriamo come sfilavano un tempo le modelle e seguiamo i passaggi della creazione: dalla realizzazione dei carta modelli all’abito in tutto il suo splendore. Ma poi la commedia esce dai binari, si perde e la trama si allarga in troppe sotto storie lasciando la sensazione che si siano voluti toccare tanti (troppi) argometni – dallo sciopero dei netturbini, alla vita stressante di una modella fino al diritto al pagamento dei compensi – in un film solo.

Dal romanzo di Paul Gallico è stato già tratto un telefilm “In volo per un sogno” (1992) di Anthony Pullen Shaw, con protagonista Angela Lansbury. Qui la signora Harris è Lesley Manville, perfetta per il ruolo, come ovviamente la snob factotum Isabelle Huppert, il cui piglio e sguardo di sufficienza valgono tutto il film!