Scena spoglia, solo una donna (Elisa Bongiovanni) presumibilmente anziana su una sedia a rotelle. Sguardo vacuo ma attento ai movimenti del pubblico, gesti impercettibili ma inequivocabili che mostrano il mondo di una persona bloccata. Cosa avrà in quella busta della spazzatura? Arriva la figlia (Irene Verl) indossando degli slip e la donna si ravviva. Madre e figlia rovistano nelle rispettive buste per crearsi delle tolette per un fantomatico uomo che arriverà, Nil. Figlia succube di una madre imprevedibile, autoritaria quasi stile iniziio ‘900 (come gli abiti), gelosa delle sue sottoveste, ma amorevole e comica.
La preparazione, o attesa di quella che dovrebbe essere l’ultima sigaretta della madre vanitosa è divertente («Questa è l’ultima»). Lo sguardo pieno di giustificazioni, le mani che girano alla ricerca dell’oggetto del desiderio e poi l’aggancio, finalmente la respira fino in fondo, inseguendo le nuvole che volteggiano nell’aria. La figlia, con le spalle curve, strette, quasi incastrate nella testa, perennemente sull’orlo delle lacrime, ma pronta ad entusiasmarsi se la preparazione dell’attesa riprende.
Spettacolo di dichiarata atmosfera Beckettiana, sulla linea di Emma Dante. Attrici magnifiche, impossibile capirne l’età, tale è la bravura nel trasformarsi. Creano una storia, un legame, talmente forte che quasi ci si stupisce quando agli applausi rivelano il loro essere ragazze di oggi. Vincitore di premi nazionali e internazionali, regia tesa e precisa.
Titolo | Trilogia dell'attesa - Aspettando Nil |
Autore | Compagnia la fabbrica |
Regia | Fabiana Iacozzilli |
Scene | Matteo Zenardi |
Costumi | Valeria Bistoni |
Luci | Davood Kheradmand |
Aiuto regia | Marco Canuto e Irene Verl |
Interpreti | Elisa Bongiovanni, Giada Parlanti |
Durata | 50' |
Produzione | La fabbrica e teatro Vascello |
Anno | 2007 |
Genere | Drammatico |
Applausi del pubblico | A scena aperta |
Compagnia | La Fabbrica |
In scena | dal 27 gennaio al 2 febbraio al teatro Vascello |
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