Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli

La locandina

Il venticinquesimo film della Marvel segue gli eventi di “Avengers: Endgame” uscito nel 2019. In questo caso siamo dalla parte dell’esperto di arti marziali Shang-Chi (Simu Liu), che si ritrova costretto suo malgrado a confrontarsi con un passato che sperava essersi lasciato alle spalle, tra violenza psicologica e dolorose morti. Il protagonista è apparso per la prima volta nei fumetti nel 1973: il suo personaggio è quello del Maestro del Kung-Fu, giovane supereroe che non sa realmente chi sia né di cosa sia capace e che deve imparare a gestire ogni parte di sé – tra quella materna buona e quella paterna assetata di potere – e intraprende un inedito viaggio alla scoperta di se stesso.

Sebbene da una parte gli anelli del titolo riportino lo spettatore con la memoria al “tessssoro” della trilogia di J. R. R. Tolkien e dall’altra i draghi dell’ultimo blocco narrativo spingano a pensare al Trono di Spade, il film “Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli” è avvincente, con la giusta dose di scontri, inseguimenti e combattimenti orientali. A questi si aggiunge l’umano bisogno di capire chi siamo e la necessità di superare i conflitti familiari. Effetti speciali a profusione, ma non poteva essere altrimenti e va bene così.