Quarantatré anni di distanza e non sentirli. Al teatro India i tre artisti della Gaia Scienza Giorgio Barberio Corsetti, Marco Solari e Alessandra Vanzi, si sono riuniti per riallestire “La rivolta degli oggetti“. La loro prima opera del 1976 passa così il testimone a tre giovani, le nuove leve di cui c’è tanto bisogno, dando vita a un incontro fra epoche, corpi ed esperienze differenti.
Un’emozionante, coinvolgente e ipnotizzante danza che i tre attori Dario Caccuri, Carolina Ellero e Antonino Cicero Santalena (qui anche performer e ballerini), ripropongono con la giusta leggiadria, senza la timidezza che un testo di Majakovskij potrebbe provocare. Tutto ha inizio dal suono di un rotolo di carta d’argento lanciato sul pavimento, quasi fosse il tracciato del cammino.
Tra corse, piroette, fughe, monologhi e grida, si dipanano i testi di Majakovskij incastonati negli oggetti scenici che al bisogno si trasformano, diventando altro (da sempre tratto contraddistintivo della regia di Barberio Corsetti). E lo spettatore resta rapito, coinvolto. Fino al momento degli applausi, fragorosi e meritarissimi.
Titolo | La rivolta degli oggetti |
Autore | Vladimir Majakovskij |
Adattamento | Giorgio Barberio Corsetti, Marco Solari, Alessandra Vanzi |
Regia | Giorgio Barberio Corsetti, Marco Solari, Alessandra Vanzi |
Scene | Gianni Dessì |
Luci | Tiziano Di Russo |
Interpreti | Dario Caccuri, Carolina Ellero, Antonino Cicero Santalena |
Durata | 60' |
Produzione | Fattore K. 2019 in coproduzione con Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Romaeuropa Festival e Emilia Romagna Teatro Fondazione |
Applausi del pubblico | Fragorosi |
Compagnia | Fattore K. 2019 |
In scena | Dal 17 ottobre al 3 novembre al teatro India, Lungotevere Vittorio Gassman |
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