Tra l’apologo e il grottesco, tra la commedia amara e l’horror esce “Parasite” il film di Bong Joon Ho vincitore del Festival di Cannes 2019.
Il film nasce da una riflessione che fa il regista. In una società ormai irrimediabilmente capitalistica l’unico modo in cui classi diverse possono venire in contatto è un rapporto di lavoro. E sarà proprio questa riflessione a essere la spina dorsale della intera storia. Una famiglia disagiata che vive in un sottoscala lurido e umido, attraverso prestazioni lavorative (ripetizioni scolastiche, attività domestiche, guida privata), riesce ad inserirsi in blocco all’interno della super villa di una famiglia benestante. La reazione chimica tra queste due entità entrate in contatto è quella della nitroglicerina quando raggiunge i 200 gradi: esplosiva.
È un film freddo a lento rilascio. Mentre lo vedi è straniante, non c’è empatia con i personaggi, la sceneggiatura è un orologio meccanico inappuntabile nello svolgimento ma acido nel racconto. Poi il giorno dopo, metabolizzato lo spiazzamento, si apprezza questa visione lucida, caustica, tragica ma ineluttabile della società contemporanea.
Titolo italiano | Parasite |
Titolo originale | Gisaengchung |
Regia | Bong Joon-ho |
Sceneggiatura | Bong Joon-ho, Han Ji-won |
Fotografia | Hong Kyung-pyo |
Montaggio | Yang Jin-mo |
Scenografia | Lee Ha-jun |
Costumi | Choi Se-yeon |
Musica | Jung Jae-il |
Cast | Hye-jin Jang, Kang-ho Song, Lee Sun-kyun, Cho Yeo-Jeong, Choi Woo-sik, Park So-dam |
Produzione | Barunson E&A, CJ E&M Film Financing & Investment Entertainment & Comics, CJ Entertainment, Frontier Works Comic |
Anno | 2019 |
Nazione | Corea del Sud |
Genere | Drammatico |
Durata | 132' |
Distribuzione | Academy Two |
Uscita | 07 Novembre 2019 |
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