Un giorno esprimerò un desiderio, su una stella cadente
mi sveglierò quando le nuvole saranno lontane dietro di me
dove i problemi si fondono come gocce di limone
lassù in alto, sulle cime dei camin.
E’ proprio lì che mi troverai da qualche parte sopra l’arcobaleno ci sono i sogni che hai osato fare.
Oh perchè, perchè non posso io?
L’ultima strofa della sua canzone più famosa “Over The Rainbow” che appena 17enne cantava nella pellicola di Victor Fleming “Il Mago di Oz”, rappresenta il più calzante epitaffio della vita di Judy Garland, bambina prodigio nella Hollywood Anni Trenta, consumata da successo, alcool e pasticche di diversa natura, che la portarono prematuramente alla morte a 47 anni.
Una vita, o meglio un viale del tramonto, protagonista del musical “End of The Rainbow”, malinconico ma allo stesso tempo pieno di gioia e vitalità, che dopo il successo di critica e pubblico a Londra e New York, ed il debutto in Italia al Teatro Eliseo di Roma lo scorso anno, torna al Teatro Il Sistina. Di Peter Quilter, il musical ci racconta sei settimane della vita della celebre attrice hollywoodiana, pochi mesi prima della morte. È il Natale del 1968 e Judy alloggia nella Suite dell’hotel Ritz Carlton di Londra. Oppressa dai debiti, protagonista di gesti eclatanti che ne hanno minato la credibilità (tanto da dover pagare in anticipo la camera d’albergo), è in compagnia dell’amico pianista e compagno di avventure Anthony e del nuovo giovane fidanzato (futuro quinto marito), Mickey Deans. Tra colpi di testa, concerti incentrati sui suoi più grandi successi, alcol e droga, la vita della Garland viene ricostruita dai ricordi dei protagonisti, tra il serio ed il faceto, tra dramma e commedia.
Monica Guerritore, ben coadiuvata da Aldo Gentileschi (Anthony) e Alessandro Riceci (Mickey) dona nuova vita, lacrime e risate alla protagonista, con un’interpretazione “Monstre”. Gioca all’attacco quando si muove su terreni a lei propri (la recitazione) ed in difesa su quelli più impervi (il canto). Dotata di una voce non potentissima, l’attrice dosa e gioca in maniera quasi impeccabile sulle canzoni eseguite dal vivo, attraverso l’accompagnamento di una mini jazz band composta da Vincenzo Meloccaro, Gino Binchi e Stefano Napoli, sugli arrangiamenti di Marcello Sirignano.
Il tutto per un musical “decadente”, affascinante, ipnotico che diverte e commuove allo stesso tempo come nell’intenso finale sottolineato dalla voce sofferente della stessa Garland, prossima alla fine dell’arcobaleno. Un viale del tramonto che nelle atmosfere, relazioni e nei piccoli e grandi accadimenti fa emergere in controluce quelli raccontati nell’omonimo film di Billy Wilder con protagonista Gloria Swanson nei panni di Norma Desmond (ed a pensarci bene le analogie tra la Garland e la Desmond sono più di una casualità), donando allo spettacolo una dimensione di immortalità, che solo il grande cinema hollywoodiano di un tempo “garantiva”.
Titolo | id. |
Autore | Peter Quilter |
Regia | Juan Diego Puerta Lopez |
Musiche | Marcello Sirignano |
Scene | Carmelo Giammello |
Costumi | Walter Azzini |
Coreografie | Gino Landi |
Luci | Stefano Pirandello |
Interpreti | Monica Guerritore, Aldo Gentileschi, Alessandro Riceci |
Durata | 120' |
Produzione | Francesco e Nino Bellomo per Isola Trovata |
Anno | 2013 |
Genere | musical |
Applausi del pubblico | Scroscianti |
In scena | fino al 30 ottobre 2016 al teatro Il Sistina di Roma |
Nessun commento