L’amore secondo Isabelle

La locandina

Juliette Binoche è la protagonista assoluta di “Un beau soleil intérieur“, titolo originale e molto più calzante di quello scelto per la versione italiana. Il bel sole interiore diventa uno scontato “L’amore secondo Isabelle” (problema che spesso si palesa da noi). È un bel sole dentro la sua vita, il personaggio che interpreta e le emozioni che traspaiono per tutta la durata della pellicola. La sua non è una personale visione dell’amore, ma una ricerca spasmodica e totalizzante. Artista di successo, con un divorzio alle spalle e una figlia, Isabelle è alla ricerca della metà della mela. Lo cerca in un giovane attore, in un bancario volgare e ricco, in uno sconosciuto incontrato una sera in un locale e persino nel suo ex marito. Lo desidera a tal punto e con tutta la sua forza da arrivare ad incontrare un veggente (un ipnotico Gérard Depardieu) che spera gli dia la possibilità di capire quale sia.

Claire Denis, con un passato da assistente di Wim Wenders e Jim Jarmusch, dirige una storia che ha sceneggiato insieme a Christine Angot: «Juliette Binoche si è imposta ai nostri occhi come l’intermediaria ideale del ruolo di Isabelle. Avevamo bisogno di un corpo femminile cremoso, voluttuoso, desiderabile. Una donna bella nel volto e nella carne, nella quale non c’è alcun presagio di sconfitta, per la quale, nelle battaglie amorose, la vittoria è possibile, benché nulla lasci pensare che sia scontata a priori».

Film da vedere e godere, proprio come il titolo, se possibile in versione originale, per non lasciar sfuggire nemmeno un frammento di recitazione: se doppiato perderebbe completamente di senso e compiutezza. Binoche è intensa, vera, emotivamente instabile come deve essere il suo personaggio. Una donna in cerca.