È in scena al Teatro Argentina il lavoro di Emanuela Giordano “Il viaggio di Enea“. Il testo ripercorre le orme di virgiliana memoria anche se nella riscrittura l’autore di origine egiziana Olivier Keimed, cresciuto in Canada, inserisce elementi autobiografici che raccontano il lungo viaggio affrontato dal padre dall’Egitto al Canada, ricco di delusioni, privazioni e poca umanità.

Virgilio viene incaricato da Augusto di scrivere un poema che esalti la discendenza divina della stirpe imperiale, Enea nel suo viaggio è sempre guidato da una buona stella, è accolto spesso con umanità e le storie che racconta commuovono gli astanti. Il concetto di pietas è intrinseco alla cultura antica romana e per questo Virgilio ne permea il poema: per tramandare il valore ai posteri. Questa parte manca al testo contemporaneo, che probabilmente avrebbe acquistato più forza se avesse puntato di più su una propria originalità; il meccanismo del meta teatro – uscire dalla dimensione della scena e dei personaggi per riflettere su ciò che si sta interpretando – risulta obsoleto. Forse se reiterato avrebbe potuto avere un senso, ma utilizzato una volta sola appare un espediente per creare il colpo di scena. Originale invece l’idea di rendere di colore quelli che in genere sono i bianchi che accolgono i migranti.

La regia di Giordano è lineare ed essenziale, senza pretese performative, fondata sull’espressività attoriale. Peccato l’utilizzo di microfoni, che non permettono di entrare nel pieno dell’atmosfera e della magia che la voce naturale dell’attore crea. Ci si chiede perché in uno spazio come quello del teatro Argentina, con un’ottima acustica, sia stata intrapresa questa linea. Bellissime le scene di Francesco Ghisu, che, nella loro essenzialità raccontano molto e creano la dimensione del viaggio: una vela sulla quale si riflettono luci notturne, pochi elementi di ferro che ricordano il ponte di una nave, corde che delineano il rifugio dei profughi, spazi reinterpretati che davano allo spettatore la possibilità di entrare subito in un atmosfera senza tempo, dove i migranti di ieri si fondono con quelli di oggi, senza soluzione di continuità.

TitoloIl Viaggio di Enea
AutoreOlivier Keimed
AdattamentoEmanuela Giordano
RegiaEmanuela Giordano
SceneFrancesco Ghisu
CostumiCristina Da Rold
LuciGiuseppe Filipponio
Aiuto regiaTania Ciletti
InterpretiFausto RUSSO ALESI (Enea), Alessio VASSALLO (Acate), Carlo RAGONE (Anchise, Acmenide, Re pastore), Roberta CARONIA (Creusa, Sibilla), Valentina MINZONI (Didone), Giulio CORSO (Ascanio), Antoinette KAPINGA MINGU (Lucia, Aletto, Direttrice del Resort, Agente dell’Immigrazione), Emmanuel DABONE (Roberto, Boss della fabbrica, Figlio di Aletto), Simone BORRELLI, Lorenzo FREDIANI e Giulia TRIPPETTA (il Coro)
ProduzioneTeatro di Roma - Teatro Nazionale Centro d'Arte Contemporanea Teatro Carcano
Anno2017
GenereDrammatico
Applausi del pubblicoRipetuti
In scenaAl Teatro Argentina di Roma dal 26 aprile al 7 maggio 2017