“Il discorso del Re” a teatro, per la regia di Luca Barbareschi è innanzitutto un’opera ammiccante. Strizza l’occhio al pubblico, chiama applausi e risate. È un’operazione commerciale. In questo, ovviamente, non c’è nulla di male. Se non fosse che la storia e la riuscita dell’intero spettacolo ne risentono. La piéce ha di certo un suo ritmo, si seguono senza incertezze le due ore e mezzo in cui si snodano le vicende del re balbuziente e del suo maestro. La scenografia aiuta, perché composta da rulli ottagonali che, ruotando, ricreano gli sfondi delle diverse ambientazioni.

Il buio, però, la fa da padrone: spesso gli attori non sono illuminati o lo sono parzialmente o in maniera imprecisa e il tutto è immerso in un’atmosfera sempre troppo mesta rispetto a quello che la storia richiederebbe.

Poi ci sono gli attori. Filippo Dini (Giorgio VI) è bravo, forse anche troppo per un’operazione di questo tipo. Salva lo spettacolo dandogli uno spessore che altrimenti non avrebbe. Luca Barbareschi (il maestro/attore Lionel Logue) è convincente ma fin troppo convinto della sua padronanza del personaggio. E questa sicurezza lo spinge spesso su un livello cabarettistico, che poco o nulla si addice al co-protagonista.

Il resto della compagnia delude. Le due donne Chiara Claudi (Myrtle Logue) e Astrid Meloni (Elizabeth, la Duchessa di York) sono spesso poco credibili e macchinose nella recitazione, mentre Mauro Santopietro, il fratello del re ed erede al trono, è esasperato e caricaturale.

Questo “Discorso del Re” è molto vicino al pubblico. Un po’ meno a un pubblico di teatro.

TitoloIl discorso del re
AutoreDavid Seidler
RegiaLuca Barbareschi
SceneMassimiliano Nocente
CostumiAndrea Viotti
InterpretiLuca Barbareschi, Filippo Dini, Ruggero Cara, Chiara Claudi, Roberto Mantovani, Astrid Meloni, Mauro Santopietro, Giancarlo Previati
ProduzioneCasanova Multimedia
Anno2012
Generedramma
In scenafino al 2 dicembre 2012 al Teatro Quirino di Roma