È altra cosa rispetto all’originale. Una pièce che con l’originale, in comune ha solo, oltre al titolo, la tematica. Poi Alessandro Gassmann con il suo “Qualcuno volò sul nido del cuculo” (tratto dall’omonimo romanzo di Ken Kesey e adattato da Maurizio de Giovanni), in scena al Teatro Eliseo di Roma fino al 29 gennaio, costruisce un’emozione diversa, uno spettacolo che è un collage ben assemblato di storie che, come lo stesso regista afferma: “Vanno direttamente a ferire la superficie dell’anima e lasciano un’indimenticabile, meravigliosa cicatrice”.
È un po’ questa la sensazione che accompagna lo spettatore quando il sipario si chiude su questi “pazzi” e sulle loro vite congelate nella routine di un ospedale psichiatrico di Aversa e che è turbata all’improvviso, dall’arrivo del ciclone Dario Danise interpretato da un bravissimo Daniele Russo. È lui, con la sua furba allegria e la trascinante voglia di vivere, a portare ossigeno in questo manicomio diretto dalla cinica e indifferente capo infermiera suor Lucia, una Elisabetta Valgoi sempre rigida nell’espressione e nervosa nei movimenti. E se i pazzi le obbediscono senza batter ciglio vivendo una quotidianità scandita da medicinali, sedute di terapia collettiva e dalla ipnotizzante musica trasmessa in filodiffusione, Dario non ci sta trascinando con sé la scombinata truppa. Anche il silenzioso Ramon, un ragazzone sudamericano interpretato da Gilberto Gliozzi, al quale Gassmann affida il finale.
Sono tanti i temi affrontati in questo spettacolo nel quale, va detto, si ride anche molto. Ma questi pazzi ti entrano dentro con le loro manie, le ossessioni, le paure che sono un po’ anche le manie, ossessioni e paure di ciascuno di noi. E se anche non si può non riscontrare qualche lungaggine di troppo e qualche effetto strizza un po’ troppo l’occhio al pubblico chiamando la risata facile e il facile applauso, “Qualcuno volò sul nido del cuculo” riesce ad arrivare. È inutile qualsiasi paragone. È una storia altra, diversa; un’altra storia.
Titolo | Qualcuno volò sul nido del cuculo |
Autore | Dale Wasserman dall’omonimo romanzo di Ken Kesey |
Adattamento | Maurizio de Giovanni |
Regia | Alessandro Gassmann |
Musiche | Pivio & Aldo De Scalzi |
Scene | Gianluca Amodio |
Costumi | Chaira Aversano |
Luci | Marco Palmieri |
Interpreti | Daniele Russo, Elisabetta Valgoi e con Mauro Marino, Giacomo Rosselli, Alfredo Angelici, Emanuele Maria Basso, Davide Dolores, Daniele Marino, Gilberto Gliozzi, Antimo Casertano, Gabriele Granito, Giulia Merelli |
Produzione | Fondazione Teatro di Napoli |
Applausi del pubblico | A scena aperta |
In scena | Al Teatro Eliseo di Roma fino al 29 gennaio 2017 |
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