ll Prequel di TRUE DETECTIVE scritto dall’autore cult Keith Huff, tra gli autori della fiction House of Cards e ispiratore della serie tv di successo True Detective.
Il primo NON-MUSICAL prodotto da Broadway e portato al successo da Hugh Jackman e Daniel Craig.
“Joey (alcolista e riflessivo) e Denny (sociopatico narcisista) sono migliori amici dai tempi dell’asilo e dopo aver lavorato insieme per diversi anni a Chicago come poliziotti, sono diventati come due fratelli: Joey aiuta la moglie e figli di Denny; Denny mantiene Joey lontano dalla bottiglia. Una chiamata per disturbo della quiete pubblica darà una svolta decisiva alla loro amicizia mettendola a dura prova. Il risultato sarà un viaggio difficile in una torbida zona morale, in cui la fiducia e la fedeltà lotteranno per la sopravvivenza in un contesto, che fa riflettere, fatto di protettori prostitute, e criminali.”
Un dialogo scuro, tagliente, un frenetico botta e risposta sostenuti da una pioggia costante, esplorano la complessità di un legame fraterno viziato da affari interni, violenza nelle le strade più difficili di Chicago.
Chi sono Denny e Joey?
Da qui parte il doppio viaggio dei nostri personaggi ambientato nei sobborghi violenti della Chicago di fine anni 80 fra droga, papponi, inseguimenti, prostitute, sparatorie, regolamenti di conti, codici malavitosi, metafora del degrado morale dell’uomo contemporaneo.
In scena due sedie rivolte al pubblico e due poliziotti che raccontano della loro vita, della loro fraterna amicizia, della condivisione quotidiana del lavoro sulla volante. Continui slittamenti spaziali e temporali, contraddizioni, omissioni, lapsus, di fronte al Grand Jury (che per noi sarà il pubblico), il crescendo di ritmo e tensione narrativa legati ad una incessante escalation di tragici eventi scatenati da una chiamata per disturbo della quiete pubblica, rappresentano la struttura portante della nostra scelta interpretativa sostenuta anche dalla proiezione di una pioggia battente. In linea con lo snodo linguistico di Keith Huff, anche le vite dei nostri protagonisti, attraverso il racconto di due differenti verità, precipiteranno in un tragico epilogo che vedrà la salvezza (resurrezione?) solo di uno.
Nella messa in scena teatrale ci siamo lasciati condurre da un linguaggio cinematografico quotidiano, crudo, scorretto, a tratti volgare che restituisce autenticità sensoriale al racconto, al rapporto fra i protagonisti, alla nostra idea e gusto interpretativi.
L’estetica teatrale è minimale; l’utilizzo delle videoproiezioni immerge lo spettatore negli odori e nelle atmosfere degradate del sobborgo metropolitano, la scelta musicale scandisce il percorso emotivo, il disegno luci caratterizzato da forti contrasti, segue la narrazione negli ambienti e negli stati d’animo dei due personaggi.
[Matteo Taranto – Davide Paganini]
Titolo | A Steady Rain |
Autore | Keith Huff |
Regia | Matteo Taranto, Davide Paganini |
Interpreti | Matteo Taranto, Davide Paganini |
Anno | 2017 |
Genere | thriller |
Applausi del pubblico | null |
In scena | 24-25 Gennaio ore 21 TEATRO ARGOT STUDIO Via Natale del Grande 27 00153 Roma (Trastevere) |
Nessun commento