Filumena Marturano

“E figlie so’ figlie e so’ tutt’eguale!”

Filumena Marturano è una commedia teatrale, tra i lavori più conosciuti e apprezzati, scritta nel 1946 da Eduardo De Filippo. Ideata originariamente per la sorella Titina, che ne rese una grande interpretazione del personaggio femminile, in seguito fu interpretata da Regina Bianchi, Pupella Maggio, Valeria Moriconi, Isa Danieli, Lina Sastri e Mariangela Melato.
Oggi la regista Liliana Cavani, al debutto nel teatro di prosa, ne ricava un abito su misura per una strepitosa Mariangela D’Abbraccio, nella nuova messa in scena che ha debuttato al Festival dei 2 Mondi di Spoleto 2016. Accanto a lei Geppy Gleijeses, straordinario nel mettersi al servizio del testo, esaltando l’interpretazione della protagonista femminile. La bravura di un attore, un grande attore, risiede spesso e volentieri in questo e Gleijeses convince pienamente.

E’ negli interpreti e nella regia capace di amalgamarli in un ensemble che incanta, il valore aggiunto di questa nuova messa in scena, che si avvale delle musiche ipnotiche di Teho Teardo, compositore fuori dal coro nel panorama musicale italiano, e delle scene e costumi di Raimonda Gaetani che ci immerge nella Napoli del dopoguerra dove Filumena, ex prostituta, nasconde al marito sposato con l’inganno, la vera paternità dei suoi tre figliuoli, mantenuti a sua insaputa negli anni.

Da questo spunto nasce una commedia capace di trattare col sorriso argomenti in anticipo con i tempi come spiega la stessa regista: «E’ un’opera di grande impegno morale e scritto senza retorica, ma con una naturalezza della vita. Un capolavoro. Filumena e Domenico sono al centro di un problema etico antichissimo e sempre attuale: di chi sono i figli nati fuori dal matrimonio? Al tempo della scrittura (1946) la legge non proteggeva questi “figli” considerati “illegittimi” (fuori dalla legge). Filumena vi si ribella con la lucidità e una forza così generose, da riuscire a trascinare l’ignaro borghese Domenico a capire il valore degli affetti fondamentali delle nostre vite».

Una commedia che è pura vita, animata da attori in stato di grazia, nessuno escluso, che scivola via nelle due ore di durata senza intervallo, strappando applausi ripetuti nella prima romana al Teatro Quirino, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.