Una fatiscente camera d’albergo: un letto sfatto, un orologio inchiodato sulle 23, uno specchio lurido alla parete accompagnato da un poster di Kandinskij. Tre personaggi attendono nervosamente l’arrivo di un quarto uomo.
Toni, presunta mente della banda, con una ragazza ossessiva e sanguigna con cui fare i conti; Dante, millantate origini tedesche alle spalle ed una venerazione per il panino al wurstel; Zoyd, l’idiota del gruppo, con il cervello sfatto da alcool, droghe e chissà quale altro acido.
I tre, autori di una rapina, sono in attesa del ricettatore a cui vendere la merce e svoltare una volta per sempre nel mondo criminale. Ma per far carriera in questa professione bisogna avere qualità ed una di queste è la flessibilità… “la capacità di adattarsi alle circostanze e di fluire con le cose… come l’acqua, che pur essendo molle e cedevole si insinua e scalza i ponti più robusti… e come disse Lao –Tzu…’niente è più morbido e flessibile dell’acqua, e pure niente è altrettanto capace di vincere il duro e il forte’ “ qualità che sembra loro decisamente mancare nel momento in cui saranno gli eventi a dominare le azioni dei tre, piuttosto che il contrario.
Nel microcosmo che popola il fatiscente hotel in cui sono rifugiati, vicini di camera scomodi ed invadenti, un direttore d’albergo senza peli sulla lingua, donne che vanno e donne svedesi che dovrebbero venire…
Ma come in ogni storia in cui piccoli personaggi si infilano in storie troppo più grandi di loro, nulla fila come dovrebbe e colpi di scena e ribaltamenti di fronte si rincorrono fino al convulso e caotico finale.
Doppio smalto, opera prima di Giku (al secolo Luigi Molfese e Davide Zurlo), nelle duplici vesti di autori e registi, è un thriller pulp che pesca a piene mani nelle atmosfere, nei colori, nei personaggi del cinema di Quentin Tarantino e Guy Ritchie (Lock & Stock – Pazzi scatenati; The Snatch), attraverso una decostruzione dell’unicum narrativo divenuta pratica consolidata sul grande schermo ma coraggiosa ed originale se applicata alla finzione teatrale.
Presentato dall’Associazione Culturale “La bottega dell’arte” attraverso la compagnia teatrale Agorà, Doppio smalto vive dell’entusiasmo dei suoi giovani attori non professionisti, che sopperiscono alla mancanza di “mestiere” attraverso l’impegno e quel pizzico di incoscienza capace di conquistare e trascinare il pubblico presente, avvalendosi di almeno un paio di fuoriclasse come Matteo Zenini, irresistibile nel ruolo del vicino invadente Jerry e Nicola Colani nel ruolo del gangster filosofo Alex Spiega.
Il testo, impegnativo per l’alto numero dei personaggi in scena e per i toni grotteschi e volutamente esasperati che richiama, si gioverebbe di una maggior asciuttezza di racconto e di dialogo, mentre la regia punta a rendere il più possibile movimentata la fissità delle quinte, ampliando lo spazio scenico attraverso un uso frequente del “fuori scena” e strumenti prettamente cinematografici come il flash-back ed il flash-forward (inserti del passato e del futuro rispetto al presente narrativo).
Nel complesso uno spettacolo che dimostra la vitalità, la passione, l’entusiasmo che si nasconde dietro il teatro mainstream. In scena per l’ultima replica domenica 2 marzo, h. 19,00 presso il teatro stabile di S. Maria Assunta di Trevignano Romano.
Titolo | Doppio smalto |
Autore | Giku |
Regia | Giku |
Scene | Giku |
Interpreti | Riccardo Crucianelli, Roberto Maioriello, Legna, Davide Moggio, Matteo Zenini, Federico Zenini, Paola Grigioni, Nicola Colani, Gianmario Cesarini, Ruben Baldeon, Ilaria Amadei |
Anno | 2006 |
Genere | Thriller |
Applausi del pubblico | null |
Compagnia | Compagnia teatrale Agorà |
In scena | domenica 2 marzo 2006, h. 19,00 presso il teatro stabile di S. Maria Assunta di Trevignano Romano. |
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