Giunta alla sua 11esima edizione la Festa del Cinema di Roma sembra aver trovato, con la direzione artistica di Antonio Monda, finalmente la sua identità. Non più Festival con i suoi film in concorso, le sue giurie e le sue madrine ma bensì Festa, ovvero volontà di celebrare la settima arte attraverso film, incontri, retrospettive ed eventi. Una Festa che sulle orme della sua prima edizione possa coinvolgere l’intera Città di Roma e giustificare a pieno il titolo di Città Creativa per il Cinema assegnata alla Capitale italiana dall’UNESCO.
L’Auditorium Parco della Musica di Renzo Piano costituirà sempre il cuore della manifestazione. Ma sposando appieno i desideri del Sindaco Raggi per “riportare la cultura nelle periferie, farla scorrere nelle vene della città con capillari che irrorino tutto il territorio” la Festa del Cinema di Roma avrà palcoscenici sparsi in tutto il territorio di Roma Capitale a partire dal MAXXI sino alla Casa del Cinema, i cinema Farnese Persol, Moderno, Trevi, Broadway, Cineland, Admiral per chiudere all’Eur con il Drive-In Mazda MX-5 dove verranno proiettati i film di alta spettacolarità.
Una volontà di coinvolgere l’intera città a partire dal centro che vedrà Via Condotti trasformarsi in un lungo red carpet a cornice della proiezione a Trinità dei Monti di Vacanze Romane alla presenza dei figli di Gregory Peck (18 ottobre), fino alle periferie con un ciclo di proiezioni di film in selezione e retrospettive nel Carcere di Rebibbia. Gli opposti che si incontrano all’ombra della luce di un proiettore.
26 paesi presenti per 24 prime mondiali (il doppio rispetto l’edizione passata). 32 personaggi di altissimo livello a percorrere il tappeto rosso dell’Auditorium a partire da Tom Hanks che inaugurerà la manifestazione. 14 gli incontri pubblici con esponenti del mondo del cinema, musica, architettura ed arte. Alcuni nomi? Oltre al già citato Hanks, Bernardo Bertolucci, David Mamet, Viggo Mortensen, Oliver Stone, Roberto Benigni, Meryl Streep e Andrzej Wajda per cinema; Renzo Arbore, Paolo Conte, Jovanotti, Elio e le Storie Tese per la Musica; Don Delillo per la Letteratura; Daniel Libeskind per l’Architettura; Gilbert & George per l’Arte.
Musica, Politica, Sociale sono i tre poli protagonisti di questa Festa di Roma, miscelando impegno ed intrattenimento con momenti di evasioni ed altri di riflessione sul mondo che ci circonda e sulle sue problematiche.
Sui film in programmazioni molte le scommesse su cui punta il Direttore Monda per sorprendere il folto pubblico atteso e i sempre più crescenti accreditati: The Birth of A Nation di Nate Parker, Florence Foster Jenkins di Stepher Frears, Manchester By The Sea di Kenneth Lonergan fino al film di apertura Moonlight di Barry Jenkins sulla scoperta della propria omosessualità da parte di un ragazzo di colore nel quartiere più malfamato di Miami. Tutte pellicole probabili protagoniste dei prossimi Oscar cinematografici. Ed ancora… Si può ridere dell’Olocaustico? Probabile con il documentario The Last Laugh di Ferne Pearlstein. Cosa si nasconde dietro il capolavoro M Il mostro di Düsseldorf di Lang? Lo scopriremo in Fritz Lang di Gordian Maugg.Il lavoro con le sue problematiche sarà al centro di pellicole come 7 minuti di Michele Placido con un cast tutto al femminile, L’ultima sera di Joel Calero e Una di Benedict Andrews.
Se lo scorso anno le diverse sigle introduttive del festival erano ispirate al concetto di “festa”, quest’anno sarà il western il protagonista assoluto non solo sulle sigle della manifestazione ma anche sullo schermo grazie all’attesissimo Hell Or High Water di David Mackenzie, mentre gli zombi invaderanno la Korea in Busanhaeng.
Numerose le retrospettive in cartellone dedicate alla politica americana in previsione delle prossime elezioni presidenziali; a Tom Hanks, cui verrà consegnato il Premio alla Carriera; a Valerio Zurlini, il maestro di Il deserto dei tartari e La prima notte di quiete e La ragazza con la valigia. Proiezioni speciali ricorderanno Michael Cimino con un suo montaggio delle più belle scene di musical; si festeggeranno i 50 anni dell’Armata Brancaleone di Monicelli con proiezione di una copia restaurata dalla Cineteca Nazionale; a dieci anni dalla scomparsa di Gillo Pontecorvo, proiezione di Queimada, lunga e sofferta meditazione del regista sulla vita, sulla schiavitù e sulle leggi del profitto.
Tanta carne al fuoco dall’aspetto assai invitante. Non resta che testarne il gusto e la qualità a partire dal 13 ottobre. Dieci giorni all’insegna de “Tutto il cinema per tutti” come amava ricordare Gian Luigi Rondi (ex direttore della Festa) a cui questa edizione è moralmente dedicata.
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