Fino
al 17 dicembre al teatro Vittoria di Roma è in
scena Vuoti a rendere,
spettacolo scritto da Maurizio Costanzo negli anni Settanta
e interpretato da due strepitosi Valeria Valeri e Paolo
Ferrari.
I due animali da palcoscenico vestono i panni di marito
e moglie, sposati ormai da tanto tempo, forse troppo,
obbligati dall’unico figlio a lasciare la loro
casa in città per lasciare spazio al ragazzo
che non può permettersi l’affitto. Devono
trasferirsi in campagna, “con le pecore”
ed accettare che la loro esistenza stia per concludersi.
“Doveva esserci un baule tra di noi, per farci
parlare della nostra vita?”, si chiede amareggiata
Isabella parlando con Federico. E in effetti preparare
le valigie diventa per la coppia l’occasione per
parlare della loro vita assieme, delle speranze svanite
nel nulla, dei tradimenti mai concretizzatisi e dei
sogni mai avverati. Il trasloco diventa la metafora
del cambiamento di rotta, l’occasione per il bilancio
di una vita trascorsa tra mille frustrazioni ed equivoci:
quel romantico viaggio a Parigi sempre sognato e mai
realizzato, come le speranze di una carriera professionale
frenata dal raccomandato di turno.
Valeria Valeri e Paolo Ferrari offrono uno spettacolo
godibilissimo, dove battute ironiche, spesso e volentieri
venate di malinconia, permettono allo spettatore di
immedesimarsi, divertirsi e riflettere sulla propria
vita a due. Con il semplice ed efficace espediente scenografico
di Sebastiano Romano, dei pannelli scorrevoli permettono
il cambio di scena: dall’appartamento a una conferenza
sugli aztechi fino ad un night club. Il regista Giancarlo
Zanetti ha trovato il modo di movimentare il palcoscenico;
Teresa Acone ha creato costumi essenziali, perfettamente
inseriti nell’epoca e le musiche di Luciano Francisci
rendono il tutto uniforme. [valentina
venturi] |
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