|
Autore:
Maria
Grazia Sarandrea |
Regia:
Maria Grazia Sarandrea |
Costumi:
Enrica Barbano |
Coreografie:
Maria Grazia Sarandrea |
Musica:
Barbara
Eramo, Laura Inserra |
Interpreti:
Annalisa
Borella, Giovanna Caputi, Emanuela Mastandrea, Cristina
Pensiero, Maria Grazia Sarandrea, Basia Wajs |
Anno
di produzione:
2005 |
Genere:
danza |
|
|
|
Nel
Kojiki (“Raccolta di Antichi Eventi”),
antico testo giapponese, si racconta che alla danzatrice
sacra Uzumé, venne affidato il compito di riportare
sulla Terra la luce del sole, di proprietà
della dea del sole Amaterasu temporaneamente nascosta
in una caverna rocciosa. Lì davanti Uzumé
suscita la curiosità e l’ilarità
della dea che esce dalla caverna, tornando ad illuminare
la Terra.
Lo spettacolo in scena al Vascello di Roma dal 23
al 25 maggio “Uzumé che danza”,
è un omaggio danzante proprio all’energia
femminile presente nelle diverse culture: dal Medio
all’Estremo Oriente, dall’Africa all’Australia.
Al centro della scena ci sono la ritualità
della danza e della musica, mezzi antichi che comunicano
da sempre con le forze della natura.
La danza prescelta è il Tribal Jazz. “E’
un nuovo stile – precisa l’autrice e regista
Maria Grazia Sarandrea - che fonde ritmi e movimenti
tribali con quelli vicini alla nostra cultura. Il
Tribal Jazz nasce dall’osservazione e dallo
studio di vari stili, presenti presso popoli diversi
- le danze indiane, quella africana, balinese, il
flamenco, la danza sufi, e le arti marziali –
e dalla riscoperta di forme di movimento rimaste immutate
nel tempo, perché legate a riti e feste popolari.
Questa danza coinvolge il corpo e stimola un viaggio
che risveglia emozioni di atmosfere lontane. Lo studio
del respiro, di nuovi equilibri, il contatto con la
terra, sono alcuni elementi fondamentali di questa
nuova disciplina, i cui movimenti sono ripresi per
lo più dal mondo animale e dalla natura. Attraverso
l’espressione coreutica, si sviluppa un equilibrato
rapporto tra corpo e mente”. La danza è
accompagnata dai ritmi delle percussioni giapponesi,
dalle maschere della tradizione indiana Chhau di Seraikella
e dal canto, dal vivo, di Barbara Eramo. Lo spettacolo
è presentato grazie al contributo di balletto
’90.
[valentina venturi]
|
|
|
|
|
|
|
|
|