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Autore:
Marco Presta, Fabio Toncelli |
Regia:
Fabio Toncelli |
Costumi:
Isabella Rizza |
Musica:
Riccardo Manzi |
Compagnia
e Produzione: Compagnia
Attori & Tecnici |
Interpreti:
Marco
Presta, Cristina Aubry, Giancarlo Cosentino, Riccardo
Manzi |
Anno
di produzione:
2008 |
Genere:
commedia |
In
scena:
dal 4 al 20 marzo al teatro Vittoria, Piazza Santa Maria
Liberatrice 10, 06.5740170. Il botteghino è aperto:
lunedì 10/13 – 16/19. Da martedì
a sabato 10/19, dalle ore 20 per la vendita dello spettacolo
serale. Domenica 10/13 e dalle ore 16 per vendita biglietti
dello spettacolo pomeridiano. |
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La
razza italiana è ormai sparita dalla faccia
della Terra: non ci sono più tracce della cultura
italica in giro per il mondo, nulla rimane delle sue
tradizioni, voglie, passioni ed usanze. Ma forse,
nella lontana Helsinki c’è una piccola
speranza di sopravvivenza. L’appassionata studiosa
Scarlett (Cristina Aubry), romantica e cocciuta, pensa
di aver scovato l’ultimo esemplare vivente del
Made in Italy, il nostro superstite (Marco Presta).
Si presenta nella sua casa, completamente arredata
Ikea, fingendosi una ricercatrice di mercato. Ben
presto, viste le insolite domande, quali il pasto
preferito e la passione sportiva, la studiosa capisce
di aver fatto centro: ama l’olio d’oliva.
È di sicuro in presenza dell’unico esemplare
vivente della gente italica. Bisognerà però
convincerlo a farsi studiare, magari con l’ipnosi.
È da questo momento che nella vicenda si inseriscono
situazioni parodistiche, che ben descrivono lo stato
dell’italiano tipo oggi.
Per esempio, uno dei vanti è la cultura? Ecco
allora che si palesa il produttore della fiction Rai,
in attesa di Carlo Conti, che tratta a male parole
William Shakespeare, considerato un giovane autore
di belle speranze. Perché non stravolgerne
i testi? Ad esempio i nomi di “Otello”
sia cambiato in Cristian e Desdemona diventi Desy,
molto più orecchiabili e alla moda.
La chirurgia estetica? Ora si parla di chirurgia etica,
che permette di farsi impiantare il pelo sullo stomaco
e sul viso la pelle del fondoschiena… Imbattibile
la scenetta del virus del presenzialismo che ha posseduto
una donna: è eliminabile solo attraveso un
esorcismo. Ma non è detto che funzioni! Un
italiano è in grado persino di far ingelosire
il navigatore satellitare e provocare la morte della
propria moglie. Se poi da un vecchio mangianastri
si scopre che nel “lontano” 2008 Flavio
Briatore ha vinto il premio Strega con il testo “Giovedì
gnocca” e che il Presidente della Repubblica
è Bruno Vespa, allora persino il superstite
comincia a porsi qualche dubbio…
Un’analisi di coscienza dei mali che affliggono
i nostri giorni, senza mai dimenticare il sorriso
che contraddistingue lo stile recitativo e radiofonico
(assieme a Stefano Dose conduce ogni giorno “Il
ruggito del coniglio” su Radio2) di Marco Presta.
Sulla scena sono pregevoli anche gli altri due interpreti
Cristina Aubry e Giancarlo Cosentino, pronti a mascherarsi
e a cambiare parte per aggiungere credibilità
alla storia. Il sottofondo musicale, creato sul palcoscenico
solo da Riccardo Manzi, è di pregevole fattura.
Uno spettacolo leggero, godibile, piacevole, a cui
fa difetto qualche caduta di tono, sparsa tra forse
troppe parodie.
[valentina venturi]
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