Può
un uomo, di professione attore, dal cattivo carattere,
con cui nessuno vuole più lavorare, trasformarsi
in una donna sensibile e amata da tutti?
A quanto pare sì, o almeno accade a Kevin Parker/Elisabeth
Kevins nel musical diretto da Maurizio Nichetti, che
mai si era cimentato prima in questo genere. Tootsie
è una commedia degli equivoci, giocata sullo
sdoppiamento del protagonista, costretto ad indossare
panni femminili per ottenere un ruolo in un serial televisivo.
Il travestimento porta un mutamento non solo esteriore
e Kevin scopre come la corazza sprezzante e presuntuosa
da lui esibita per tanti anni, può essere messa
da parte.
Nel corso delle due ore abbondanti lo spettacolo scorre
a ritmo vivace, non tradendo la vocazione del Sistina,
tempio del teatro leggero romano. Il motivo del travestitismo
viene affrontato senza mai scadere in gratuite volgarità
(a parte qualche scivolata, come: “A me piacciono
le donne con le palle”). Nel complesso i toni
del melò prevalgono su quelli della pura comicità.
Una scenografia originale e funzionale dona verosimiglianza
anche alle scene che nella finzione vengono diffuse
dalla tv. Accanto a Kevin, indiscusso protagonista,
la figura che emerge con più autorevolezza è
quella di Nicole, interpretata dalla sorprendente Chiara
Noschese, efficace in particolare quando canta. Gli
altri personaggi ruotano bene, come quello del padre
di Nicole, interpretato da Andrea Montuschi. Tralasciando
ogni ingeneroso raffronto con Dustin Hoffman, Marco
Columbro supera dignitosamente la prova. Con sobrietà
e professionalità, senza strafare. Recita, canta
e balla con senso della misura, grazie anche alla regia
di Nichetti. [gianni sarro] |
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