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Autore:
Pier
Paolo Palladino, Flavio Insinna, Manfredo Rutelli, Giampiero
Solari, Andrea Lolli |
Regia:
Giampiero Solari |
Luci:
Paolo Manti |
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Costumi:
Loredana
Vasconcelli |
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Produzione:
Ballandi
Entertainment |
Interpreti:
Flavio
Insinna, Daniele Bitossi, Contrabbasso; Mario Cirillo,
Sassofono; Leonardo Galigani, Tromba; Emanuele Maglioni,
Tromba; Federico Pacini, Pianoforte; Enzo Panichi, Batteria;
Jodi Scalise, Chitarra; Emiliano Tozzi, Sassofono; Folco
Tredici,Trombone |
Anno
di produzione:2008 |
Genere:
monologo |
In
scena:
fino al 1 febbraio 2009 al teatro Il
Sistina di Roma |
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Quando
un attore ottiene la fama in televisione, capita che
ci sia un po’ di scetticismo se poi lo si vede
debuttare in un teatro come il Sistina. Ma capita
anche che ci si debba ricredere se l’attore
in questione è Flavio Insinna.
Il suo Senza Swing è
una sorprendente prova attoriale, completa e coinvolgente.
Si ride molto, perché è un generoso
mattatore, dalla battuta facile e dai tempi comici
perfetti.
All’inizio, luce in sala ancora accesa, il protagonista
finge di voler portare in scena un melodramma russo
strappalacrime, condito – come evitarlo –
da ironiche trovate e gag che scaldano subito l’atmosfera.
Ma, conquistato il pubblico, il registro muta: dipinge
la storia di due giovani, Virgili e Pallone, opposti
per difetti e virtù, chiamati a fare il servizio
militare in un paesino del profondo nord, e della
stramba e gloriosa banda della caserma.
Ai soldati si affianca Bellini, il maresciallo-direttore
dell’orchestra di origine campana, personaggio
sui generis, coi baffoni e la notevole stazza, rozzo
ma con la passione per la musica. E, infine, tutti
gli altri musicisti, ovvero militari di leva desiderosi
di suonare solo per eludere le quotidiane noie della
leva: ci sono i furbi e i mediocri, i raccomandati
e gli sfigati, i prepotenti e i miti. Un microcosmo
rappresentativo dell'Italia, sia per provenienza geografica
che per estrazione sociale e culturale: un sardo,
un siciliano, un tirolese, un veneto, un romano, un
albanese d'Abruzzo, un marchigiano. Ma hanno tutti
la maestria di Flavio Insinna che ha interpretato
se stesso e i personaggi, ciascuno con le proprie
movenze, i tic, i singoli dialetti, i vizi e le virtù.
Tratto da un testo di Pier Paolo Palladino e scritto
da Insinna con Manfredo Rutelli, Andrea Lolli e Giampiero
Solari (che ne è anche il regista), Senza
Swing ci concede anche a una velata satira
politica: “Una volta ciascuno sapeva qual era
il suo ruolo e il suo posto – dice Insinna –
le prostitute stavano per strada e i militari in caserma;
il sindaco di Roma ha fatto il contrario, i militari
per strada e le prostitute dentro”.
In scena fino al 1° febbraio, l’attore romano
è supportato dalla presenza di una vera orchestra
composta da nove elementi, la cui presentazione, a
fine spettacolo, regala un divertente show nello show.
[patrizia
vitrugno]
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