Scrooge
Autore: da Canto di Natale di Charles Dickens Adattamento: Bruno Stori
Regia: Fabrizio Montecchi
Scene: Nicoletta Garioni, Fabrizio Montecchi Luci:
Costumi: Evelina Barilli Musica: Alessandro Nidi
Produzione: Teatro delle Briciole, Solares Fondazione delle Arti, Teatro Gioco Vita, Teatro Stabile di Innovazione
Interpreti: Giuseppe Fraccaro, Candida Nieri, Gino Paccagnella, Michele Radice
Anno di produzione:2008 Genere: ballata musicale
In scena: sino al 6 gennaio 2009 al Teatro Valle di Roma

La storia del vecchio e avaro Scrooge, nato dalla penna di Charles Dickens, uno degli autori più amati di ogni tempo, rivive al Teatro Valle di Roma fino al 6 gennaio. La regia di Fabrizio Montecchi regala, però, qualche atmosfera in più. Grazie all’ingegnosa scenografia, infatti, crea un gioco di luci e ombre dalle tonalità a volte inquietanti.
L’ufficio di Scrooge si trasforma in un luogo infestato da fantasmi in carne e ossa e da gigantesche ombre disegnate (dei veri piccoli capolavori ad opera di Nicoletta Garioni) che si manifestano come singolare leit motiv di tutto lo spettacolo.
Montecchi, da trent’anni regista e scenografo del “Teatro Gioco Vita”, opera una fusione artistica tra la sua compagnia e quella del “Teatro delle Briciole”, creando un ormai decennale sodalizio tra due delle maggiori compagnie, in Italia, del teatro per ragazzi.
Ma lo spettacolo musicale in scena nel periodo natalizio non è solo per piccoli spettatori. I veri destinatari, forse, sono gli adulti a cui la fiaba, in modo più consapevole, dovrebbe insegnare che, nonostante le resistenze è possibile cambiare. Per lo meno a Natale.
Tra canti e ombre fuggevoli, i fantasmi del Passato, del Presente e del Futuro si alternano attraverso incredibili giochi di colori che riscaldano l’ambiente e riempiono i vuoti lasciati a volte da una recitazione poco sentita e macchinosa.
Emozionante la scena del Natale presente: il vecchio Scrooge assiste alla cena consumata dal suo unico dipendente Bob Crachit assieme alla moglie e al piccolo e malato Tiny Tim. Nonostante l’estrema miseria e la consapevolezza che il piccolo Tim morirà a breve, la famigliola è felice.
Una rilettura del racconto dello scrittore inglese nel complesso abbastanza originale visto che regala lo spirito natalizio, sottolineando il messaggio lanciato dallo stesso autore: c’è ancora tanto da fare contro “Miseria e Ignoranza”, la bestia contemporanea dalla testa biforcuta. Una storia per tutti, popolare, per i “bambini” di tutte le età. [patrizia vitrugno]