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Autore:
Michael Frayn |
Regia:
Attilio Corsini |
Scene:
Bruno Garofano |
Luci:
Emiliano Baldini |
Musica:
Arturo Annechino |
Produzione:
Compagnia
Attori & Tecnici |
Interpreti:
Viviana Toniolo, Stefano Altieri, Annalisa Di Nola, Stefano
Messina, Carlo Lizzani, Roberto Della Casa, Annalisa Favetti,
Massimiliano Franciosa, Valentina Taddei |
Anno
di produzione:
1983 |
Genere:
commedia |
In
scena: fino
al 19 ottobre 2008 al Teatro
Vittoria, Piazza S. M. Liberatrice, Roma |
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Vi
siete mai chiesti cosa succede dietro le quinte teatrali
mentre uno spettacolo è in scena?
Per scoprirlo vi invitiamo a recarvi al teatro Vittoria
di Roma dove spegne le candeline per il 25esimo anno
la commedia di Michael Frayn Rumori
Fuori Scena, per la regia del compianto Attilio
Corsini e la messa in scena de La Compagnia Attori
& Tecnici.
Per quei pochi che ancora non lo sapessero, Rumori
fuori scena è una commedia sul teatro,
sull’arte teatrale, sul mistero che si cela
dietro il sipario color porpora, le scenografie che
stimolano l’immaginazione dello spettatore,
le luci colorate… Insomma quel patto non scritto
tra attori e spettatori immersi nella sala buia che
tutti noi chiamiamo teatro. Una commedia irresistibile
sui meccanismi della messa in scena, sui tic degli
attori, sulle gelosie e le motivazioni artistiche
che si sviluppano all’interno di una compagnia
scalcagnata di teatranti, che vivono per l’applauso,
la commozione, la risata di un gruppo di estranei
e sconosciuti che chiamiamo pubblico.
La messa in scena targata 2008 è un omaggio
sentito e partecipe alla grande figura di Attilio
Corsini, direttore artistico, regista, attore, uomo
di teatro, uomo del Teatro Vittoria scomparso di recente,
il primo a mettere in scena la "piece" ed
omaggiato dallo stesso autore Michael Frayn, presente
a Roma per la prima dello spettacolo.
Una commedia che si gioca su perfetti meccanismi teatrali,
su automatismi basati sull’entrata e uscita
di scena, su ritmi attoriali e recitativi perfetti
frutto di un’amalgama limata nel tempo e che
si rinnova ogni sera davanti gli occhi divertiti di
un pubblico sempre mai troppo numeroso.
Un testo che richiede un grande sforzo di energie
fisiche – porte che sia aprono e non si chiudono,
scale da percorrere su e giù in condizioni
disagevoli – e di concentrazione da parte degli
attori che devono interagire con un “fuori scena”
costantemente “in scena” che da adito
a battute, misunderstanding dall’effetto comico
immediato ed irrefrenabile.
Se c’è bisogno di dirlo ancora una volta,
uno spettacolo da non perdere.
[fabio melandri]
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