Il
difficile rapporto dell’uomo moderno con il mondo
femminile, madre e fidanzata in primis, rivisto e interpretato
in veste culinaria.
La cucina come metafora di due opposti modi di vedere
la vita, rappresentati ciascuno dalle due donne con
cui l’uomo deve confrontarsi: la tradizione e
la modernità, la prima attenta alla qualità,
la seconda aperta a nuovi sapori ed esperienze. La commedia
si snoda tra continui battibecchi, accuse e recriminazioni
senza esclusioni di colpi a discapito del povero figlio/fidanzato,
vittima di una sorta di scontro di civiltà tra
le due agguerrite esponenti del “gentil sesso”.
Lo spunto è dato dal compleanno del protagonista
che, dimentico della ricorrenza, si vede piombare in
casa prima l’una e poi l’altra, pronte a
festeggiarlo ognuna a modo suo, con una cenetta ad hoc,
rovinandogli in realtà i suoi programmi tutti
orientati in un’altra direzione. La scena si apre
e si svolge tutta, senza cambiamenti, in un interno,
moderno, arredato semplicemente, con libri ovunque e
musiche di Renato Zero in sottofondo, tra un atto e
l’altro. Durante lo svolgersi della serata, tra
un ragù ed un involtino primavera, vengono alla
luce molti aspetti nascosti della vita e dell’anima
dei protagonisti che gettano una diversa luce su tutti
e tre, svelandone la loro vera natura non poi così
distante come sembrava.
Una commedia scarsa, povera nella struttura e incapace
di regalare risate.
[vanessa menicucci] |
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