Il
ragazzo e la sua betoniera,
riuscito frutto di un esperimento di drammaturgia
nelle carceri, ha anche un sottotitolo: ovvero meglio
la grammatica della pratica, ad anticipare il soggetto
di questa commedia ambientata in Barbagia. Protagonista
è Giuseppe, ragazzo svogliato, indolente, amante
solo degli abiti firmati e della bella vita. Il padre
Guerino, abbrutito da una vita in miniera, lo manda
a lavorare in un cantiere edile, perché almeno
impari un mestiere. La mamma Maria è preoccupata;
indifferente e nel suo mondo, la sorella Pia, schiava
dell’iPod e fondatrice del locale Gigi d’Alessio
fan club. Ma la vita sul cantiere non fa davvero per
Giuseppe che scappa il giorno stesso, mentre ai suoi
continua a far credere di lavorare. Sarà la
professoressa Zirulìa, apparsa in sogno che,
interpretando la sua coscienza gli indicherà
la giusta via: tornare a scuola e impegnarsi negli
studi per conquistarsi un futuro migliore. La lezione
imparata da Giuseppe è semplice come la vita:
“Prima credevo che gli uomini si dividessero
solo in tre categorie: quelli che devono lavorare,
quelli che devono pensare e quelli che pensano che
non devono lavorare”.
La bellezza di questo spettacolo risiede nel testo
scritto a più mani – gli autori sono
dodici detenuti del carcere di Sassari –, vincitore
del premio di drammaturgia carceraria “Annalisa
Scafi 2008”.
Ma tanta piacevolezza proviene dall’adattamento
di Emanuela Giordano che ha trovato il modo di raccontare,
con soli quattro attori, una storia articolata, conducendola
in maniera egregia al lieto fine fortemente voluto
dagli autori. “Che almeno ci sia una buona fine”,
hanno auspicato infatti i giovani detenuti. Claudia
Gusmano e Laura Rovetti tengono le fila del racconto,
sopperendo con la narrazione ai vuoti di recitazione,
danno ritmo all’andamento della piece e aggiungendo
brio a un testo già scritto con allegria. La
scena è più che minimale: un tavolo
e quattro sedie, un occhio di bue. La commedia è
in quattro atti che si consumano però nell’arco
di una sola ora, senza interruzione, ma per quanto
breve sia, Il ragazzo e la sua betoniera si fa apprezzare
e vale la pena di vederlo. [marina
viola]