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Autore:
Charles Webb |
Regia:
Teodoro Cassano |
Adattamento:
Antonia Brancati e Francesco Bellomo tratto dalla versione
teatrale di Terry Johnson, a sua volta tratto dalla sceneggiatura
cinematografica di C. Willingham e B. Henry |
Scene:
Carmelo Giammello |
Costumi:
Teresa Acone |
Musica:
Renato Giordano con brani di Paul Simon, Art Garfunkel |
Luci:
Raffaele Perin |
Produzione:
Francesco
Bellomo, The Dreamers Production |
Interpreti:
Giuliana
De Sio, Giulio Forges Davanzati, Antonio Petrocelli, Valentina
Cenni, Giulia Weber, Paolo Gattini, Adriana Fortunato |
Anno
di produzione:
2009 |
Genere:
dramma |
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Essere
spettatori teatrali de Il Laureato
comporta una difficoltà a priori: l'inevitabile
confronto con la versione cinematografica. Pur essendo
entrambe le versioni tratte dallo stesso romanzo di
Charles Webb, se lo spettatore si aspetta una trasposizione
teatrale, all’ombra della sceneggiatura cinematografica,
rimarrà disorientato.
Il testo, portato in scena da Giuliana De Sio (Mrs
Robinson, Anne Bancroft sulla pellicola) e Giulio
Forges Davanzati (Ben Braddock, che fu Dustin Hoffman),
racchiude molte scene non riportate nell’omonimo
film, molte delle quali esasperano ancor di più
il tono nichilista della commedia.
In questa commedia, Mrs Robinson e Ben sono più
che mai estraniati dal mondo che li circonda, incapaci
di comunicare tra loro eppure così attratti
reciprocamente da non riuscire a prescindere l'uno
dall'altra. Rimane la storia di un ragazzo appena
laureato, sulle cui spalle gravano le aspettative
familiari, che trova conforto in un’ammaliante
donna di mezza età, annoiata dal proprio matrimonio
e dalla quotidianità. Rimangono i significati,
la carica di un messaggio forte, di rottura, soprattutto
quando si contestualizza il testo cronologicamente.
Alla fine degli anni ‘60 era necessario prendere
una posizione: rinnegare, o accettare i modelli imposti
da una società ancorata a pochi, semplici valori.
Ciò che il testo di Webb dimostra ancor oggi,
è la capacità di coinvolgere lo spettatore
in questa tensione anche quando nessuno è ormai
chiamato a prendere posizione. Ai nostri giorni la
trasgressività è ben tollerata, quasi
cade nell'indifferenza; allo stesso modo, valori forti
e certezze in cui identificarsi non esistono più.
Eppure, Benjamin e Mrs Robinson riescono sempre a
far provare il brivido della rottura con il loro mondo,
ormai inaspettatamente lontano dal nostro.
La scelta per il ruolo di Mrs Robinson ricade su Giuliana
De Sio che ci ha abituato a personaggi apatici, spesso
vittime della propria insofferenza verso ciò
che li circonda. Anche ne Il
Laureato riesce perfettamente a trasmettere
queste sensazioni, attraverso le risa volontariamente
amplificate, l’approccio nevrotico ed i repentini
cambi d’umore che, pur risultando coerenti con
il personaggio, sembrano essere l’unica risorsa
per esternare le emozioni di Mrs Robinson.
Se l'appiattimento della De Sio può essere
funzionale alla commedia, aggiungendoci quello di
Giulio Forges Davanzati si arriva ad una monotonia
poco gradevole. Ciò non toglie che nel personaggio
di Ben offra un’ottima interpretazione: sono
lampanti la sua grande esperienza tecnica e le potenzialità
del giovane attore, fresco dell'Accademia Nazionale
d'Arte Drammatica che, per questo motivo, è
vittima di gabbie comuni a molti dei suoi colleghi:
la dizione perfetta che diviene artificiosa; i movimenti
più semplici che perdono l'immediatezza per
uno studio gestuale troppo articolato.
Alla buona riuscita finale dello spettacolo contribuisce
l'impianto scenografico del Teatro Quirino (uno dei
più apprezzabili tra i teatri romani) che consente
la creazione di scene su molti livelli di profondità,
grazie all'uso dei pannelli scorrevoli. Non va dimenticata
neanche la celeberrima colonna sonora di Simon &
Garfunkel, che integra le ambientazioni dello spettacolo
con la stessa freschezza della versione cinematografica.
[simone salis]
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