Sei
attori sulla scena; dialoghi con passeggeri immaginari;
frasi tratte da brani musicali ad hoc; una sola donna
sul palco; regia di Michele La Ginestra. Questo variegato
composto è allestito fino al 9 dicembre al Teatro
Sette di Roma (via Benevento, 23), nello spettacolo
Last Minute.
“Riuscire a far divertire, senza rinunciare a
dire anche quello che, obiettivamente, non fa ridere!”.
Lo dichiara il regista e lo conferma Marzia Turcato,
unico elemento del gentil sesso. L’abbiamo incontrata
per scoprire i segreti della commedia scritta da Adriano
Bennicelli.
Un
aereo è in volo verso la Thailandia. Oltre all’equipaggio,
sta viaggiando varia umanità: dal comunista più
radicale, all’immobiliarista in carriera, fino
al macellaio. Ci parli del suo personaggio.
Sono Carmen, un’hostess nevrotica, single e dal
cuore d’oro. Nel lavoro seguo una personalissima
filosofia di vita: scelgo i passeggeri meritevoli di
rimanere in vita, perché a mio avviso utili alla
conservazione del genere umano e li faccio accomodare
vicino l’uscita d’emergenza. Con la coppia
prescelta – immaginaria – decido di trascorrere
una vacanza nel villaggio thailandese. Qui per caso
incontro il comandante e…
Giusto,
lasciamo al pubblico il piacere della visione. Parliamo
del testo: come lo definirebbe?
Un affresco di tipologie umane che capisce a proprie
spese, l’importanza di saper cogliere l’attimo.
È un invito a vivere bene. Acquistare un biglietto
Last Minute è utile, ma è meglio se si
compra quello della vita.
Sul
palcoscenico è l’unica donna. Nella sua
storia professionale ci sono spettacoli e performance
come “Diario di una deficiente”, “Olletsac”
e “!pAzzle”, proposti con la sua compagnia
teatrale Gli uscita di emergenza, al fianco di Rosalba
Battaglia e Cristiano Leopardi. Che effetto le fa essere
“da sola”?
Mi piace. Il testo mette alla prova la mia esperienza.
Non ci sono scene di gruppo, sono soprattutto monologhi:
coinvolgenti, ma difficili. Nei momenti di pausa tra
un brano e l’altro, la tensione recitativa s’interrompe,
si spezza. È una vera sfida mantenere alta la
concentrazione e l’attenzione del pubblico. Sul
gruppo di lavoro (in scena ci sono Marco Zadra, Tiko
Rossi Vairo, Walter Caputi, Luigi Pietrosanti e Ermenegildo
Marciante, ndr.), non ho dubbi: è ben amalgamato.
Sono abituata a lavorare con il corpo e la voce; spesso
e volentieri uso il martello per montare le scene. Qui,
essendo l’unica donna, al massimo mi passano la
sparapunti: una pacchia!
Michele
La Ginestra, noto attore, cura la regia di “Last
Minute”. È utile avere un regista che comprende
cosa significhi essere “dall’altra parte”?
È fondamentale. Grazie alla sua esperienza, sa
capire in un istante le difficoltà che possono
presentarsi, adatta il testo alla scena e ti conduce
al risultato finale con pazienza e consapevolezza.
Che
ruolo riveste la musica?
All’inizio e alla fine della commedia viene proposto
un mix musicale con citazioni musicali. Queste frasi
sono ripetute dai personaggi, ma in modo curioso. La
platea gioca con i personaggi: chissà se riesce
a riconoscere la provenienza di determinate frasi. A
Carmen, da brava romantica, spetta “Forse non
lo sai, ma pure questo è amore”.
Perché
il pubblico dovrebbe venire al Teatro Sette?
Per godere di uno spettacolo piacevole, buffo, che parla
delle nevrosi umane. Con un monito: a volte è
il caso di cogliere “al volo” le occasioni
che ci capitano, senza rifletterci troppo.
Uno
spettacolo che sembra un film! Fatto di flash e di continui
cambi di scena...Una varietà di personaggi che
permette di spaziare nei meandri dell’umanità
e di sorridere delle nostre piccolezze. Gli attori si
mettono al servizio del testo per far rivivere, attraverso
le parole, immagini di luoghi e situazioni lontane da
noi. La sfida è “Un
affresco delle tipologie umane”
[valentina
venturi]
|