La festa
a sorpresa, sopratutto ad una certa età, andrebbero
evitate. Non la pensa così la famiglia Iorio, causando
involontariamente la dipartita del caro festeggiato, il nonno
Alcide. Ma l'apertura del suo testamento rivela l'uomo essere
stato un risparmiatore incalllito tanto da lasciare una vera
fortuna ai congiunti che armi e bagagli in sella ad un vecchio
pulmino Volkswagen (ancora una volta dopo Miss
Little Sunshine il mezzo di trasporto preferito al cinema,
anche se la distanza tra i due film è talmente abissale
da non essere neanche lontanamente comparabile) lasciano il
piccolo paesino calabrese d'origine in direzione Roma, per
aprire un ristorante di cucina calabrese chiamato Piparedduzzo.
Qui la famiglia Iorio - Alfredo il padre-padrone geloso ed
intollerante, Annuccia la madre tollerante-comprensiva, Carmelo
il figlio in cerca di se stesso, Angelina la giovane ragazza
in cerca dell'amore insieme alla nonna rincoglionita nonchè
nostalgica dei bei tempi andati fascisti - si troverà
a fare i conti con le proprie dinamiche conflittuali interne,
tra piccoli drammi e grandi incomprensioni.
Diretto a quattro mani da Tonino Zangardi (L'ultimo
Mundial, Prendimi e portami via)
e Marco Costa (qui al debutto sul grande schermo), Ma
l'amore...sì! cerca una nuova via alla commedia
italiana, fatta di una leggerezza di racconto, interpretazioni
volutamente fuori le righe, inserti surreali che dovrebbero
dare un tono, un colore al racconto. Tenta... senza però
riuscire a centrare neanche uno degli obiettivi.
La storia procede per strappi narrativi e stazioni forzate;
la recitazione di gran parte del cast è a livelli dilettanteschi;
gli scatti surreali sembrano messi lì a caso e realizzati
con pressapochismo e sciatteria; la comicità è
ancorata a canoni cabarettistici Anni Ottanti (vedi Drive
In) codite da battute grevi quali "Una rondine non
fa primavera ma forse una passera....si!". Ma allora
ridatece Boldi e De Sica!
Se questo è il cinema italiano, peraltro sostenuto
dal contributo dello Stato, c'è veramente da mettersi
le mani nei capelli, sempre che ne rimangano.
Ma l'amore...sì! è
un prodotto che punta a soddisfare il gusto di un pubblico
abituato ad accontentarsi di cibi senza sapore, precotti e
surgelati da consumarsi in tutta fretta. Un film fuori tempo,
senza alcuna logica che punta, immaginiamo, a soddisfare un
pubblico di chiaro stampo televisivo, abituato a Isole dei
famosi e serial fatti tutti con lo stesso stampino. Imbarazzante.
[fabio melandri]
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