Tratto
dal romanzo L’occupation
di Annie Ernaux, L'autre - L'altro
è un viaggio allucinato all'interno della mente di
una donna. Anne-Marie si separa da Alex. Lui vuole una vera
vita coniugale. Lei vuole conservare la sua libertà.
Si separano senza drammi e continuano a vedersi. Ma quando
Anne-Marie viene a sapere che Alex ha una nuova compagna,
diventa folle di gelosia. E si ritrova in un mondo inquietante
impregnato di strani segnali…
"Ho pensato subito ad un adattamento cinematografico
quando ho letto L’occupation. - racconta il co-regista
Patrick Mario Bernard
- Sono
stato colpito dal modo in cui il personaggio di Anne- Marie
è assalito da una violenza interiore. La questione
della violenza che ci si infligge in certe situazioni e il
modo in cui si sceglie di liberarsene, mi interessa, ci interessa
molto. In particolare, Anne-Marie ricorre alla finzione per
sbarazzarsi di questa violenza. Questa storia di gelosia è
una sorta di veleno insidioso che invade profondamente la
sua immaginazione, poiché si tratta di un’avventura
mentale : Anne-Marie non vedrà mai la sua rivale. È
la sua immaginazione che fa tutto. E lei comincia ad arenarsi.
Tutta la realtà intorno a lei si trasforma. Questa
crisi di gelosia diviene uno strumento ottico."
Un film che tenta la difficile traslazione tra piano privato
a pubblico con punte autoriali sin troppo ricercate a discapito
di una scrittura filmica che in più punti sembra perdere
coerenza e compattezza a favore di immagini eleganti, falsamente
trasandate, sin troppo furbette e miranti a rivestire l'abito
elegante di film d'autore, di quelli che piacciono tanto a
certa critica radical-chic ma assai lontano dai gusti del
pubblico corrente.
"La
storia in effetti si trova in una zona intermediaria tra l’individuo
e la collettività, tra l’intimo e il pubblico,
al confine un po’ crepuscolare tra il mio e il tuo,
il mio e il nostro. - racconta Pierre Trividic - Lo spazio
della narrazione è questo qui: il punto di contatto
tra l’individuo e il mondo. Questa zona intermediaria
è particolarmente sollecitata nella realtà contemporanea.
Le forme di contatto con il mondo si sono molto trasformate.
E queste trasformazioni hanno probabilmente spostato le linee
di condivisione tra l’individuo e la massa, tra la melodia
individuale e il rumore di fondo del mondo." [maria
mineo]